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Francesca pensiero su Dio e il male

L'altro giorno ho incontrato una persona che mi ha fatto i complimenti perché non ho mai perso la fede. Mi sono chiesta più volte se sia così. In effetti mi sono arrabbiata... mi son sentita Giobbe... mi son allontanata da una religiosità rituale. Ma mai ho messo in dubbio l'esistenza di Dio. Non chiedetemi come sia Dio, io non lo so... Forse un'energia che tutto pervade, forse un'entità... Credo che su Dio non si possano avere molte certezze dato che nessuno lo ha mai visto. Chi crede, ne percepisce l'esistenza e bon, crede! Per questo molti sostengono che la fede sia un dono. Allora per darci un'idea di Dio dobbiamo fidarci. Fidarci del nostro sentire e di qualcuno di autorevole che parla di Dio. Non intendo i preti, ma semmai i grandi fondatori di religioni e le grandi tradizioni. Io mi sento profondamente cristiana, perché mi fido di Gesù e del Dio di cui ci parla e ci insegna. Certo senza la Chiesa, io non avrei potuto conoscere Gesù. Siccome ho un cervello, potrei pensare che i primi cristiani si fossero inventati tutto... Che i Vangeli siano una bufala epocale... Beh ci ho pensato.. Ho anche fatto le mie ricerche, i miei studi, i miei ragionamenti. Alla fine credo che sia improbabile una bufala di tali dimensioni. Quindi io mi fido dei Vangeli e del Gesù di cui parlano. 

Questo Gesù era sicuramente particolare e credo che oggi uno così finirebbe esattamente come allora... Molti di coloro che si dicono cristiani, sarebbero in prima fila a urlare di salvare Barabba. Ma come era questo Gesù: beh, non era un poveretto privo di istruzione, era uno normale, faceva il "tektòn", non il semplice falegname, ma quello che era una sorta di ingegnere che progettava e realizzava anche macchinari complessi. 

Per avere un idea sul mestiere: http://www.rebustv.com/2013/11/il-vero-lavoro-di-gesu-prima-della.html 

Come tutti i maschi aveva studiato la Bibbia, aveva una sensibilità particolare per capirla. Dal padre aveva imparato il mestiere. Questo Gesù, a un certo punto della sua vita, decide di abbandonare tutto e iniziare a predicare. Non era una novità, il mondo ebraico pullulava di profeti e predicatori. Ma cosa c'era in Gesù di diverso? Gesù andava controcorrente. Diceva cose profondamente diverse, scomode e nuove. Diceva che i Samaritani (che gli ebrei odiavano) potevano essere migliori di un sacerdote ebraico, che una donna poteva ascoltare gli insegnamenti di un maestro (in una società profondamente maschilista in cui la donna era fondamentalmente considerata una proprietà senza diritti e a cui era preclusa l'istruzione), diceva che la violenza era sempre sbagliata, e lo ha testimoniato con la sua vita, morendo piuttosto che alzare la spada contro i nemici. Questi sono solo alcuni esempi.

Poi Gesù parlava di Dio. Un Dio diverso da quello che presentavano i sacerdoti. Diceva che Dio perdonava, che era come un padre, che non puniva i figli per le colpe dei padri, che voleva il bene degli uomini. Un Dio che soffriva se un figlio soffriva, un Dio sempre al fianco di ogni uomo. Certo Gesù sosteneva che bisogna pregare, per lui la preghiera era il dialogo con suo Padre. (Ci sarebbe tutto un discorso da fare sul fatto che Gesù fosse ebreo e che non cancelli nulla, semmai corregge il tiro e da nuovo significato a ciò che lo ha preceduto).

Da qui la mia idea di Dio. Nei miei studi ho sempre cercato di capire Dio e soprattutto il rapporto tra Dio e il male nel mondo. Questo ben prima della malattia di Giuseppe. 

Per me Dio non ha a che fare per nulla con il male. Dio non lo manda. Il male esiste. Sul perché esista io ho una mia idea, anch'essa poco originale per chi è avvezzo agli  studi biblici cristiani ed ebraici. Dio per me era onnipotente, cioè tutto poteva, ma per permettere una reale libertà agli uomini e alla creazione, si è "nascosto", limitandosi. I teologi dicono che il male è lo spazio di libertà lasciato da Dio. Certo Dio poteva non nascondersi, ma saremmo stati liberi per davvero? Immaginiamo l'occhio di Dio, tipo quello di Sauron, che ci guarda e scruta dentro in continuazione... Ci sentiremmo liberi? Io non credo. Potenzialmente si... Ma in realtà no. Il mondo sarebbe perfetto, senza male, ma noi ci sentiremmo in gabbia... Un po' come una classe nella quale un professore dia delle regole.. Fintanto che il professore sta in classe tutti le rispettano... Appena esce subentra la libertà dei ragazzi.. E se non le seguono che cosa succede? Esempio banale. 

Questa è ovviamente una teoria, una idea che ho abbracciato e forse rielaborato a modo mio.

Quindi Dio non c'entra nulla con il male, il male semplicemente esiste. E perché non mi ha fatto il miracolo? In fondo io ci credo in lui, e non poco. Perché fa miracoli in giro e non ha guarito mio figlio? Direi che la domanda ci sta.. E in alcuni momenti mi sono arrabbiata non poco, da mandarlo a quel paese... Da non sentirlo più lì vicino a me... Dei PERCHEEEEEE urlati nelle lacrime. Ma in fondo al cuore io ho sempre saputo che il miracolo non fosse la nostra strada. Diciamo la verità, io credo poco nei miracoli... O meglio credo che i miracoli siano molto pochi. Per il motivo di cui sopra, se facesse miracoli a destra e a manca, ciao nascondimento!

Ma poi, che Dio sarebbe se facesse il miracolo a me che prego e non a un altro, sarebbe il Dio di cui parla Gesù per il quale siamo tutti uguali? Cioè, davvero, io mi sarei vergognata un po' di fronte a chi avesse perso il proprio figlio, mentre io con due preghiere me la fossi cavata... E allora mi ritrovavo a pregare per tutti gli altri. E mi ricordo che chiedevo solo che le cure fossero efficaci. Sapevo che doveva essere la medicina a salvare mio figlio se avesse dovuto salvarsi. Invece no. Ma personalmente, per come sono fatta io, non avrei amato un Dio che può salvare il mio bimbo e non salva quello degli altri, non li salva tutti. E allora ecco delinearsi in me un'idea di yDio forse più debole di quello che molti pensano, un Dio che non può intervenire troppo nella storia, un Dio che agisce in modi strani e nascosti e che solo chi ha fede riconosce. Un Dio che ti accompagna silenzioso, che agisce sottotono, senza farsi riconoscere. Un Dio che soffre con te, che ti ama anche quando lo mandi a stendere e lo accusi di averti abbandonato. Anche questo ho imparato da Gesù, quel grido sulla croce di abbandono "mio Dio, mio Dio perché mi hai abbandonato?", l'ho sentito e vissuto profondamente, ma da Gesù ho imparato che anche se non lo senti, lui è lì pronto a non lasciare che il male abbia l'ultima parola. Ed è questa la speranza. Io non so cosa ci sia dopo la morte, ma so che in un modo o nell'altro, tornerò a unirmi con Giuseppe. Lo so. Lo sento. Che sia reincarnazione, che sia fusione di energia, che sia un paradiso... 

Io non sono teologa, ma amo la teologia, rubo idee là dove le idee fanno vibrare la mia anima. Questo è il mio pensiero, un giorno Dio dovrà sicuramente spiegarmi alcune casette, ma non credo abbia mandato lui quel male, se così fosse... Meglio non starmi vicino😂😂😂.

 Non potrei dire che non esiste, ma non lo vorrei più vedere. Un Dio che manda il male non è degno di essere venerato. Mio pensiero. 


Commenti

  1. Leggerei cosa scrivi per ore! Credo sia una cosa difficile e lunga ma secondo me saresti in grado di scrivere un libro. X quel che riguarda il male credo sia la parte oscura purtroppo che alberga in ogni dove. Ma grazie alla luce si può vedere e andare oltre. Un abbraccio

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    1. Monica, ti ringrazio per le tue parole... Non nego che ci ho pensato perché molti mi spingono a farlo. Vedremo il futuro cosa mi porterà.
      Sul male: credo che, come dici tu, esiste. Sta a noi far si che si trasformi in qualcosa di positivo. Un abbraccio

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  2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  3. Francesca, sono giunto a questa pagina per caso da Quora, e l'ho letta per intero. Devo dirti che le tue idee mi sono piaciute molto. Soprattutto mi sono commosso quando ho letto «non avrei amato un Dio che può salvare il mio bimbo e non salva quello degli altri». Ognuno di noi ha sofferto nella sua vita, ma è bello vedere la tua fede che ti tiene in vita. Fai bene a rivolgerti a Gesù, nella Sua persona possiamo trovare le risposte alle nostre domande. Io trovo molto confortanti queste sue parole in Giovanni 5.28: «Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce 29 e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.» Quel professore che è uscito dall'aula al suo ritorno metterà le cose a posto. Possa Dio donarti la pace che meriti, e rinforzare il tuo amore per Lui.

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