Passa ai contenuti principali

Buon Natale 2018





Il 23 dicembre 2013, nella vigilia di Natale che sapevo essere l’ultima con Giuseppe, scrivevo:

“domani è la vigilia. Un Natale così, ma noi festeggeremo perchè, a meno di un miracolo, sarà l'ultimo con Giuseppe, faremo l'apertura dei regali, taglieremo il panettone e festeggeremo. Come da un po' di tempo, vedremo di collezionare ancora qualche bel ricordo. Da Agosto ho pensato di essere alla fine molte volte, poi il tempo andava avanti e siamo a Natale. Non posso dirmi sicura di arrivarci fino a quella mattina, però. 
Vorrei davvero voi capiste quali grandi fortune molti hanno. Cose piccole che non si apprezzano veramente perchè si danno per scontate, come l'essere a tavola e pranzare insieme, oppure il semplice lavorare o andare a scuola. Si apprezzano queste cose solo quando ci vengono a mancare.
Vi auguro per questo Natale di apprezzare davvero ciò che avete, di sentirvi grati nel profondo del cuore. Ognuno di noi ha le sue situazioni tristi da risolvere, ma bisogna guardare a ciò che si ha, e allora io mi sento grata nel profondo del cuore di poter ancora vivere un Natale con Giuseppe. Mi sento grata nel profondo del cuore perchè la mia famiglia è unita e mi ama, mi sento grata perchè tanti ci aiutano e non siamo soli.
Mi sento grata perchè ho un marito che mi ama, anche se a volte facciamo scintille. 

SIATE GRATI DI CIO' CHE AVETE! 
NON PIANGETEVI ADDOSSO! 
 BUON NATALE!”

Ogni anno Facebook mi ripropone questo ricordo, mi ricorda come mi sentivo quel Natale, il senso di precarietà profondo accompagnato con la voglia di godere della fortuna di avere ancora con noi Giuseppe. Ricordarmi come stavo mi aiuta a vivere con maggiore consapevolezza le fortune di oggi, di godere con maggiore gioia della mia famiglia e dell’immenso dono che è Marianna. Questo non vuol dire che il mio dolore sia estinto, anzi: a Natale è forte e vivo perché la mancanza si sente in ogni istante. Il cuore di una mamma di angelo è costantemente diviso a metà, in una dicotomia che solo chi ha vissuto questa esperienza può comprendere pienamente. Pochi possono immaginare cosa voglia dire avere il cuore che da un lato sprofonda nelle tenebre, e dall’altro brilla nella luce.

Come ogni anno io vi auguro un Buon Natale a modo mio. Davvero spero che troviate gioia e serenità, ma più di ogni altra cosa vi auguro di saper essere grati di ciò che avete, di collezionare ricordi belli, di assaporare gli istanti positivi. Tra voi ci sarà chi ha motivi grandi di dolore, ma vi auguro con tutto il cuore di saper gioire nonostante tutto, io oggi posso essere grata di aver avuto questa opportunità, perché i ricordi collezionati sono davvero tanti e belli e rendono il dolore velato di sorrisi nel ricordo di quegli istanti. 

BUON NATALE DI CUORE

Commenti

Post popolari in questo blog

10 cose da non fare con chi ha perso un figlio

Durante la malattia di Giuseppe e dopo la sua morte, mi son sentita dire cose che preferirei proprio non sentirmi dire. So che chi lo fa le dice non per offendere, ma con l'intento di aiutare o confortarmi, ma al contrario irritano o intristiscono. Il mio non è un giudizio, ma un invito a riflettere: pensate a chi state parlando. Questo post non è politicamente corretto, ma estremamente sincero. So che avere a che fare con me può non essere semplice, ma pensate mica che la mia vita sia semplice? So che di fronte a me molti sono in imbarazzo e in difficoltà nel non sapere che fare o che dire, ma è niente in confronto alle nostre difficoltà di ogni giorno. Io non penso di essere cattiva nello scrivere queste cose, voglio solo farvi capire cosa proviamo noi genitori che perdiamo un figlio. Ogni dolore è diverso e ha una sua dignità e forse in queste cose ci si trova anche qualcun altro, ma sicuramente mi ci trovo io ogni giorno. Poi ammetto che alcune cose le accetto da chi mi è vi

Cuore di mamma....

La condizione di una mamma che ha perso un figlio è una condizione difficile da capire. Così come è difficile da comprendere, lo è anche spiegarla. Io però ci provo perché amo le sfide impossibili.  È una condizione per i più irreale, fatta di contrasti. Passiamo dal dolore alla gioia, dalla malinconia alla speranza, dal pianto al riso.  Allo stesso tempo possiamo provare emozioni positive e negative.  Tutto ciò mi è stato ancor più chiaro quando è nata Marianna. Avere un altro figlio ti fa gioire immensamente, è l’arcobaleno che solca il cielo tornato sereno. Sicuramente la vita ha nuovo senso con la nascita di un nuovo figlio. Immagino che per chi avesse già figli quel senso rimanga e quella gioia per la loro vita sia forte in ogni genitore.  Eppure.... Eppure ti rimane il cuore pesante, un peso nero che non ti abbandona mai.  Immaginate il nostro cuore come un entità infinita, come infinito è l’amore di una madre, un cuore che ad ogni figlio si dilata proprio perché non si ama un fi

Quel sorriso di circostanza

Quando è morto Giuseppe, le persone che mi circondavano erano addolorate o nel dolore con me.  Il mio dolore era riconosciuto, accettato, condiviso dalle persone vicino a me. Chi mi incontrava non si aspettava che io sorridessi, tutti coloro che avevo intorno conoscevano la mia storia, se sorridevo era un sorriso sincero… magari triste perché il dolore era vivo, recente, ma non esisteva il sorriso di circostanza.  Con orgoglio e forza, forse anche un po’ di rabbia, non mi curavo di “nascondere” la morte di Giuseppe. A chi mi chiedeva “ come stai ?” Rispondevo con la verità disarmante, lasciando senza parole. “ Il mio dolore non è nulla confronto al loro disagio ”. Questo pensavo e questo penso tutt’ora.  Il mio dolore però era considerato legittimo perché era passato poco tempo dalla morte di Giuseppe. Negli occhi delle persone poteva esserci disagio, ma spesso anche affetto ed empatia.  Chi aveva vissuto con noi la malattia e la morte di Giuseppe si era messo in pausa per noi, av