Nella mia vita ho vissuto tanti Natali diversi. Il Natale colmo e ricco l’anno in cui è nato Giuseppe, il Natale speranzoso, l’anno in cui lo hanno operato, il Natale assaporato in ogni istante quando sapevamo che non sarebbe stato più con noi l’anno seguente, il Natale con il vuoto dentro, il primo senza di lui…
So che tra di voi ci son persone che sanno esattamente di cosa parlo, perché uno di quei Natali è il loro proprio quest’anno.
Non è facile trovare un augurio che vi abbracci tutti. Augurare felicità sa di scherno a chi sta per perdere qualcuno o ha perso qualcuno da poco. Potrei augurare salute e serenità, ma per qualcuno è un miraggio lontano.
Potrei augurarvi di avere pazienza e fiducia perché io lo so che il buio si dissipa prima o poi.
Potrei augurarvi di vivere il momento di non guardare al passato o angosciarvi per il futuro, ma assaporare il presente.
Anche nei momenti più bui della mia esistenza ho potuto collezionare dei bei ricordi, i ricordi degli abbracci, dei gesti di amore, di quella parola di conforto che mi ha aiutata o di quella battuta che mi ha strappato un sorriso.
Il mio augurio per voi è quindi questo: poter comunque collezionare ricordi belli, trovare le braccia di qualcuno, ricevere parole che scaldino il cuore, incontrare persone che vi strappino un sorriso.
Anche nel buio del dolore si può incontrare qualcuno che ti mostri uno spiraglio di luce... così come luce è, per i cristiani, il bambino Gesù che nasce nel mondo.
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