Passa ai contenuti principali

Auguri mamme!

Oggi è la festa della mamma. Faccio gli auguri a tutte le mamme:

Quelle che lo sono nel cuore perché la vita non ha dato loro figli fisici, ma sono mamme per molti anche se non le chiamano mamme, ma maestra, zia, amica...

Quelle che lottano, litigano, si preoccupano e sempre amano figli adolescenti e un po’ ribelli che le mettono a dura prova. 

Quelle che cullano il loro bebè appena nato e lo guardano con lo sguardo incredulo “ma l’ho fatto io?”.

Quelle che sono sempre di corsa, tra lavoro e impegni dei figli.

Quelle che sono sole nel crescere i bambini perché il destino le ha portate a lottare in solitudine, e lo fanno con tutte le loro forze perché l’amore è il loro motore.

Quelle che un bimbo (o più di uno) lo hanno nel cuore perché non è mai venuto al mondo, ma loro sanno che esiste e lo amano fortissimamente.

Quelle a cui la vita ha strappato un figlio dalle braccia e che lottano per continuare a vivere e per gioire nonostante il cratere di dolore che solca il loro cuore.

Quelle che dopo tanto dolore hanno il loro arcobaleno e si rendono conto di quanto siano fortunate nonostante tutto.

Quelle che hanno i capelli che virano all’argento e i figli grandi, che sperano ogni giorno che loro stiano bene, che sperano in un nipotino o che si occupano dei nipotini perché le mamme e i papà lavorano... perché una nonna è mamma due volte.


Ci sono tanti modi di essere mamma, ognuno originale e diverso, la mamma principalmente AMA. Dalla mamma impariamo l’amore incondizionato, la cura, e molto altro. Grazie alle mamme, grazie alla mia splendida mamma! 


AUGURI MAMME




Commenti

Post popolari in questo blog

10 cose da non fare con chi ha perso un figlio

Durante la malattia di Giuseppe e dopo la sua morte, mi son sentita dire cose che preferirei proprio non sentirmi dire. So che chi lo fa le dice non per offendere, ma con l'intento di aiutare o confortarmi, ma al contrario irritano o intristiscono. Il mio non è un giudizio, ma un invito a riflettere: pensate a chi state parlando. Questo post non è politicamente corretto, ma estremamente sincero. So che avere a che fare con me può non essere semplice, ma pensate mica che la mia vita sia semplice? So che di fronte a me molti sono in imbarazzo e in difficoltà nel non sapere che fare o che dire, ma è niente in confronto alle nostre difficoltà di ogni giorno. Io non penso di essere cattiva nello scrivere queste cose, voglio solo farvi capire cosa proviamo noi genitori che perdiamo un figlio. Ogni dolore è diverso e ha una sua dignità e forse in queste cose ci si trova anche qualcun altro, ma sicuramente mi ci trovo io ogni giorno. Poi ammetto che alcune cose le accetto da chi mi è vi

Cuore di mamma....

La condizione di una mamma che ha perso un figlio è una condizione difficile da capire. Così come è difficile da comprendere, lo è anche spiegarla. Io però ci provo perché amo le sfide impossibili.  È una condizione per i più irreale, fatta di contrasti. Passiamo dal dolore alla gioia, dalla malinconia alla speranza, dal pianto al riso.  Allo stesso tempo possiamo provare emozioni positive e negative.  Tutto ciò mi è stato ancor più chiaro quando è nata Marianna. Avere un altro figlio ti fa gioire immensamente, è l’arcobaleno che solca il cielo tornato sereno. Sicuramente la vita ha nuovo senso con la nascita di un nuovo figlio. Immagino che per chi avesse già figli quel senso rimanga e quella gioia per la loro vita sia forte in ogni genitore.  Eppure.... Eppure ti rimane il cuore pesante, un peso nero che non ti abbandona mai.  Immaginate il nostro cuore come un entità infinita, come infinito è l’amore di una madre, un cuore che ad ogni figlio si dilata proprio perché non si ama un fi

Quel sorriso di circostanza

Quando è morto Giuseppe, le persone che mi circondavano erano addolorate o nel dolore con me.  Il mio dolore era riconosciuto, accettato, condiviso dalle persone vicino a me. Chi mi incontrava non si aspettava che io sorridessi, tutti coloro che avevo intorno conoscevano la mia storia, se sorridevo era un sorriso sincero… magari triste perché il dolore era vivo, recente, ma non esisteva il sorriso di circostanza.  Con orgoglio e forza, forse anche un po’ di rabbia, non mi curavo di “nascondere” la morte di Giuseppe. A chi mi chiedeva “ come stai ?” Rispondevo con la verità disarmante, lasciando senza parole. “ Il mio dolore non è nulla confronto al loro disagio ”. Questo pensavo e questo penso tutt’ora.  Il mio dolore però era considerato legittimo perché era passato poco tempo dalla morte di Giuseppe. Negli occhi delle persone poteva esserci disagio, ma spesso anche affetto ed empatia.  Chi aveva vissuto con noi la malattia e la morte di Giuseppe si era messo in pausa per noi, av