Passa ai contenuti principali

Post

Visualizzazione dei post da 2015

Io Te e Jova

E ieri sera sono andata al concerto. Sono andata e sapevo che poteva essere difficile. Si perché tu con jova avevi un rapporto particolare. Tu eri energia e le canzoni di jova emanano un'energia senza eguali. Tu eri "fuoco acqua elettricità" e jova esprimeva il tuo essere. Gioia di vita..  canzoni piene di gioia. Come non mai mi sentivo raccontata dalle sue canzoni e mi sentivo raccontare di te, di noi. Quando eri piccolino non ho mai messo le sue canzoni. Non le ho mai messe finché un giorno hai trovato i video dei concerti che zia Icca ci aveva regalato. Mi chiedevi incessantemente di metterlo, a qualsiasi ora, e ballavi e cantavi... e ballavamo e cantavamo insieme. Poi ci sono le canzoni speciali che ci collegano a momenti particolari. " Il più grande spettacolo dopo il Big bang.. il più grande spettacolo dopo il Big bang siamo noiiiii... io e te" cantavamo forte abbracciandoci, ballando e girando forte... e tu ridevi. "Fuoco acqua elettricità&quo

Combatterei

Io sono pacifista... sono pacifista fin nel midollo. Sono di quelle del porgere l'altra guancia se mi fai del male, del perdonare se mi calpesti. Sono pacifista e odio le armi, odio ogni tipo di violenza: fisica e verbale. Si sono pacifista, ma sono anche realista e con un senso civico altissimo. Qui non si tratta di me, qui si tratta della nostra cultura, del futuro dei nostri figli. Io sono pacifista con un cervello pensante... qualcuno dice che mi faccio seghe mentali, ma mi piace capirle le cose. Voglio sapere da dove nasce questo odio contro l'Occidente e voglio sapere perché le persone cresciute qui, magari proprio italiane, francesi o inglesi, scelgono di convertirsi all'odio. Dico all'odio perché qui si va al di là della religione. Le religioni cercano il bene dell'uomo e non il male. Un movimento che vuole il male in nome di Dio non è religione è fanatismo (di qualsiasi matrice sia). Voglio sapere perché si convertono perché se noi non ci poniamo questa

Farli rivivere

Tempo fa accompagnai una persona da Franco (per chi non lo sapesse è un uomo speciale che ha un rapporto speciale con Dio, a cui la gente spesso va a chiedere aiuto). Mentre attendevo in disparte poiché non mi interessava "passare" venne a sedersi vicino a me una donna che continuava a piangere disperata. Mi chiese se questo Franco fosse speciale come dicono. Io mi trovai in imbarazzo, le dissi che molti riferivano di essere stati aiutati da lui e le chiesi cosa cercasse. Mi disse che cercava pace, che cercava risposte perché la sua unica figlia era morta. Io ero per lei una sconosciuta, eppure lei si aprì in modo così totale. A quel tempo non ero madre e non sapevo che la vita mi avrebbe riservato lo stesso destino. Volevo consolarlo, dirle qualcosa che potesse aiutarla ad affrontare quel grande dolore, uno scopo nuovo per vivere. Le chiesi di raccontarmi di sua figlia. Mi disse che era bella, solare e impegnata ad aiutare, se non ricordo male i bambini. All'udire quelle

10 cose da non fare con chi ha perso un figlio

Durante la malattia di Giuseppe e dopo la sua morte, mi son sentita dire cose che preferirei proprio non sentirmi dire. So che chi lo fa le dice non per offendere, ma con l'intento di aiutare o confortarmi, ma al contrario irritano o intristiscono. Il mio non è un giudizio, ma un invito a riflettere: pensate a chi state parlando. Questo post non è politicamente corretto, ma estremamente sincero. So che avere a che fare con me può non essere semplice, ma pensate mica che la mia vita sia semplice? So che di fronte a me molti sono in imbarazzo e in difficoltà nel non sapere che fare o che dire, ma è niente in confronto alle nostre difficoltà di ogni giorno. Io non penso di essere cattiva nello scrivere queste cose, voglio solo farvi capire cosa proviamo noi genitori che perdiamo un figlio. Ogni dolore è diverso e ha una sua dignità e forse in queste cose ci si trova anche qualcun altro, ma sicuramente mi ci trovo io ogni giorno. Poi ammetto che alcune cose le accetto da chi mi è vi

Occhi bagnati

E ci sono giorni in cui tutto ti fa venire in mente lui. Ogni cosa che vedi rimanda a un episodio, ogni cosa che leggi ti parla di lui, ogni canzone che ascolti esprime il tuo dolore. In questi giorni passi dal sorriso al pianto, con una malinconia di fondo. Una tristezza del cuore che niente riesce a toglierti. Una voglia di fuggire, ma dove vai? Quel dolore te lo porti dietro in ogni luogo della terra. Non ti chiedi perché, ma vorresti annullarti... e piangere... e che il dolore si plachi un minuto, ma non lo fa mai. Sai che ci devi convivere in ogni istante della tua vita futura. Sai che a volte lo sentirai meno, altre di più, ma sarà sempre lì, pronto a emergere quando meno te lo aspetti. Vuoi essere forte per onorare lui è ciò che ti ha insegnato. Ma a volte non ce la fai. Hai bisogno di crogiolarti in quel dolore... solo un po', per sfogarti. E poi dici "ora basta!" Ti asciughi le lacrime e torni alla vita. Sorridendo, ridendo, vivendo... Ma dietro quel sorriso e

Sospiri

I miei giorni si distinguono tra quelli buoni e quelli in cui ti manca terribilmente qualcosa. E sai esattamente chi è! So che la vita mi riserverà periodicamente di questi giorni, una mamma che perde un figlio non smetterà mai di sentirne la mancanza, a volte inconsapevolmente si sentirà malinconica, ma se ci pensa avrà avuto un flash, avrà visto qualcosa che le ha rinnovato quel senso di vuoto dentro. E così vi capiterà di vedermi sorridere e improvvisamente vedrete il mio sguardo nel vuoto... assorta... sto pensando a lui. Al mio splendido bambino e al suo sorriso. E come faceva lui, quando sarò  pronta, sospirerò e riprenderò a sorridere con voi.

Fateli crescere!

Sta mattina ho partecipato a un incontro per prof. Si parlava del rischio educativo e del fatto che sempre più i nostri ragazzi abbiano bisogno di psicologi (e non solo loro). Sempre più i nostri ragazzi si perdono. Ma perché? Intanto dico subito che non ho nulla contro la psicologia, vado regolarmente anche io da uno psicologo, affrontare un lutto come il mio non è semplice. Credo però che sia colpa nostra se loro si perdono. Colpa di noi adulti, in primis dei genitori. Smettiamola di trovare alibi. Non basta amare un figlio perché cresca bene. Ci vuole di più. Bisogna fare il suo bene. Ma cosa vuol dire fare il suo bene? Per molti vuol dire non farlo soffrire, proteggerlo, spalleggiarlo. Io non sono d'accordo. Fare il suo bene vuol dire prepararlo al meglio alla vita. E la vita, si sa, spesso è ingiusta e ti prende a calci. Devi essere forte per affrontare la vita. Un giorno noi non saremo più lì a proteggere, evitargli le sofferenze e spalleggiare, quindi è bene possano acc

Lezione alternativa

Ultima ora a scuola, classe prima. "Prof. Ma perché il trattore la rappresenta? Ci hanno detto che ne ha uno tatuato, è vero?" Certamente non entro in classe dicendo "oh ragazzi! Ho perso un figlio!". Ma di fronte alle domande non posso che rispondere. Non mi piace fare la preziosa.. e in fondo non fa parte del mio carattere. E così racconti cosa vuol dire quel trattore con la G sul collo. Silenzio. Una mano alzata. "Prof. Io ho perso la mamma di tumore!" Inizia così un dialogo e un confronto sul dolore di ognuno di loro. Tutti vogliono raccontare i loro momenti di tristezza. Alcuni con le lacrime... altri meno. Da oggi credo che quella classe sarà più unita. Certo non ho fatto lezione... ma oggi ho imparato. Un prof deve fare anche quello.

E che strano titolo!

Ciao a tutti, oggi inizio questa avventura: un blog. di cose da dire mi rendo conto di averne, e pare che la gente le ascolti pure! Chi mi conosce sa il significato del titolo del Blog. La BIA è l'abbreviazione che mio figlio da piccolino dava alla mietitrebbia. Ha un valore importante per me, perché mi ricorderà sempre lui, il mio angelo, Giuseppe. Si, il mio angelo, perché è morto. Chi lo sapeva non avrà reazioni, chi non lo sapeva in questo momento sta pensando: "oh ca...o!". Se mi avesse davanti si sarebbe ammutolito. Si perché di solito fate così. Tutto normale. Vi capisco. Ma capite anche che per me è la normalità, convivere con il fatto che il mio bambino sia morto, per cui ve lo dico con la naturalità che viene dal fatto che è semplicemente la mia realtà. Non credetemi insensibile. O che non soffra al riguardo. E' semplicemente questa la mia vita e la mia quotidianità. Nel caso incontraste genitori che vivano quel che sto vivendo, ammutolitevi il meno p